L’ISOLA CHE NON C’È

Dove sei, Isla? Dove ti nascondi? È una domanda che rimbomba nella mia mente da anni ormai. Ti inseguo, ma tu, come un’ombra sfuggente, continui a dileguarti. Ho preparato il mio zaino mille volte, e altre mille ancora, convinta che ogni piccola modifica, ogni nuovo accessorio aggiunto, mi avrebbe avvicinato a te. Non sei qui, ma ti sento presente, nel silenzio e nel vuoto di questo istante sospeso.

Il tempo, sembra essersi sgretolato intorno a me, lasciandomi in uno spazio indefinito, intriso di una dolce nostalgia. Nostalgia di quei giorni in cui il desiderio di incontrarti mi faceva battere il cuore, di quando l’eccitazione riempiva ogni mio pensiero. Mi chiedo ancora perché ti inseguo con tanta ostinazione. Perché, Isla? Perché corro dietro alla tua ombra senza sosta? Non mi interessa sapere perché tu fugga, perché in fondo, non posso decidere per te. Ma mi domando se, forse, sia io ad avere bisogno di te. Sono forse schiava di quel sogno che rappresenti? O, in qualche modo, desidero diventare come te?

Non lo so. Non ne ho mai avuto la certezza, e in fondo non credo di averla ora. Ma in questo tempo sospeso, in questo silenzio profondo che avvolge la stanza, qualcosa è cambiato. Mi vedo riflessa nella finestra, e, per la prima volta, il mio riflesso mi sorride dolcemente. E allora capisco.

Capisco che tutti noi, ognuno di noi, apparteniamo a un luogo desiderato. Un luogo che aspetta solo di essere scoperto, dove la nostra anima può trovare la pace, dove possiamo creare un legame reciproco con l’ambiente che ci circonda. Ma non tutti trovano subito quel luogo perfetto. Spesso, ci troviamo a vagare di città in città, appendendo una bandierina dopo l’altra, solo per renderci conto che nessuna di esse è quella giusta. Forse, Isla, non sei un luogo fisico. Forse sei un sogno, una speranza, una parte di me che devo ancora scoprire. Ma so che continuerò a cercarti, perché la tua essenza è il faro che guida il mio cammino.

TO BE CONTINUED…